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Gli integratori alimentari fanno male?

Oggi è diffusissimo l’uso degli integratori alimentari, quasi fossero una panacea per prevenire e/o risolvere molte problematiche senza ricorrere ai farmaci veri e propri e, soprattutto, senza ricorrere alla prescrizione medica.

L’ integratore alimentare per molti è una sorta di formula per tenersi lontano malattie più gravi o per potenziare il proprio stato di salute e benessere. Ormai si trovano integratori destinati ad ogni tipo di problematica: per proteggere il cuore, migliorare la memoria, integratori alimentari per rinforzare unghie e capelli, affrontare meglio la menopausa, aiutare a regolare i livello di colesterolo, combattere la infertilità, evitare carenze gravidiche, integratori per anziani multivitaminici minerali spesso con diverse concentrazioni per donna e per uomo.

Gli integratori alimentari fanno male?

Ma quanto in realtà sono efficaci gli integratori alimentari?

Nel testo di legge in vigore dal luglio 2004 che regola il mercato degli integratori, secondo la Direttiva europea 2002/46, essi vengono definiti come:

“…prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali vitamine e i minerali, o altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate.”

In forma di tavolette, compresse o gocce, gli integratori rispondono a esigenze nutrizionali precise o a condizioni fisiologiche particolari. Come spiega il Ministero della Salute, costituendo una fonte concentrata di nutrienti o di sostanze, gli integratori sono destinati a complementare la dieta, e non a sostituire il cibo. Servono infatti a ottimizzare gli apporti nutrizionali e a migliorare il metabolismo e le funzioni fisiologiche dell’organismo. Devono quindi essere somministrati in assonanza a precise indicazioni, sia in materia di composizione che di dosi massime di assunzione, come indicato dalle linee guida revisionate nel dicembre 2002 dal Ministero della Salute.

Quindi l’integratore è un prodotto che serve solo quando c’è una effettiva carenza (malattia in corso, convalescenza, malnutrizione) o quando effettivamente serve un incremento della concentrazione di elementi vitaminici per stati particolari, come per esempio in gravidanza in cui l’integrazione con acido folico protegge il nascituro dalla spina bifida e la madre da importanti anemie.

Ma di fronte ad una persona sana, che si nutre in maniera varia e completa, che ha una condizione generale buona e che non si trova in stati di necessità particolari, non c’è nessun motivo e nessuna necessità di usare gli integratori perché non apportano alcun vantaggio, basterebbe semplicemente avere una alimentazione sana e completa.

Etichettatura e dosaggio degli integratori

Tra l’altro, occorre fare anche molta attenzione al dosaggio e alla etichettatura degli integratori alimentari, che possono comunque riservare degli effetti negativi e non essere quindi del tutto innocui come si pensa comunemente.

La legge impone che sull’etichetta vi sia un elenco dei componenti contenuti ed un dosaggio preciso di ciascuno, per limitare/evitare possibili controindicazioni o addirittura danni alla salute.

Gli integratori sono stati accusati dell’effetto airbag: usare questi prodotti fa sentire falsamente protetti da molte malattie. Chi assume integratori che proteggono il cuore (come gli omega 3 ) si sente al sicuro da problemi cardiaci e quindi spesso conduce uno stile di vita con comportamenti sbagliati che invece paradossalmente lo portano ad aumentare il rischio cardiovascolare. Non a caso il consumo di integratori è più alto nei fumatori e in chi ha abitudini non sane.

Una menzione particolare meritano gli integratori alimentari naturali, quelli a base di componenti vegetali.

Spesso il solo aggettivo naturale porta fuori strada, si crede falsamente che tale prodotto sia immune da effetti negativi e che quindi, per forza di cose, non faccia male. Al contrario il prodotto naturale può nascondere grosse insidie, specialmente legate al dosaggio: ci sono molte sostanze in natura che sotto una certa dose hanno un effetto voluto, al di sopra possono essere veri e propri veleni.

Occorre dunque essere sempre molto attenti alle etichettature e alle raccomandazioni riportate.

Concludendo, in sostanza l’uso degli integratori alimentari è utile solo in situazione di effettiva carenza alimentare o in stati particolari (anemie, gravidanze), non vanno intesi come sostituti di un’adeguata alimentazione e di un opportuno stile di vita.
Se assunti, vanno rispettate rigorosamente le dosi e le posologie indicate nelle etichette, che sono finemente regolate dalla legge.

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