La vitamina D è una vitamina liposolubile, cioè solubile nei grassi e non in acqua. Per questo dopo la sua assunzione viene accumulata nel fegato e rilasciata gradualmente nel sangue. In realtà per Vitamina D si intende un gruppo di cinque vitamine, (da D1 a D5), tutte di per sé inattive, cioè pro-ormoni che necessitano di una attivazione biologica per poter essere funzionali.
Le due forme vitaminiche più importanti sono la D2, o ergocalciferolo, di provenienza vegetale, e il colecalciferolo, D3, che invece è sintetizzato negli organismi animali, tra cui l’uomo, a partire dal colesterolo. In entrambi i casi la Vit D è in una forma biologicamente non attiva e deve subire a livello renale due reazioni successive di idrossilazione (cioè aggancio di gruppi ossidrilici) , per essere trasformata nella forma biologicamente attiva, detta il calcitriolo.
La fonte principale di vitamina D per l’organismo umano è la radiazione solare. Infatti i raggi UV da una parte trasformano in Vit D2 gli steroli vegetali introdotti con la dieta, (scopri gli integratori dietetici per il controllo del peso) mentre dall’altra trasformano un derivato del colesterolo, (scopri Armolipid Plus, l’integratore per il colesterolo) che l’uomo sintetizza in autonomia, in VitD3.
Le quantità di D3 e D2 prodotte, dipendono dalle lunghezze d’onda delle radiazioni ultraviolette, dalla superficie cutanea esposta, dal suo spessore, dal tipo di pigmentazione e dalla durata della permanenza alla luce. Nei mesi estivi la sovrapproduzione di vitamina D ne consente l’accumulo epatico, così che la si possa avere a disposizione anche durante il periodo invernale.
A cosa serve la vitamina D
La vitamina D ha numerose funzioni, principalmente serve per regolare il metabolismo del calcio e del fosforo: favorisce il riassorbimento di calcio a livello renale, l’assorbimento intestinale di fosforo e calcio ed i processi di mineralizzazione dell’osso . Queste azioni sono svolte dal calcitriolo che penetra dentro le cellule e si lega ad un recettore nucleare, come è tipico degli ormoni più che della vitamine.
Inoltre alcuni studi degli anni 2000 hanno suggerito che la vitamina D possa anche avere un ruolo nella regolazione della risposta immunitaria (scopri gli integratori per il sistema immunitario) di tipo innato contro gli agenti microbici. Da esperimenti in vitro si è evidenziato come il calcitriolo possa stimolare la produzione di catelicidina umana (CAMP), un peptide con azione antimicrobica, in differenti colture cellulari. Quindi nel complesso sembra che la Vit D possa avere un’azione immunostimolante.
Effetti collaterali della Vitamina D
La vitamina D, essendo lipofila, si accumula nel fegato (scopri gli integratori per il fegato) , quindi occorre fare attenzione a non esagerare nella integrazione. Si sono registrati casi in cui la prolungata assunzione di vitamina, superiore a 10.000 UI/die, ha portato a fenomeni di tossicità acuta o cronica, con comparsa di nausea, diarrea, ipercalciuria, ipercalcemia, poliuria, calcificazione dei tessuti molli. Comunque per ripristinare una condizione di normalità, è sufficiente sospendere o ridurre l’integrazione.
Quantità di Vitamina D da assumere in un giorno
Secondo l’Istituto di Medicina (IOM) sarebbero necessarie 600 UI al giorno di Vitamina D per far raggiungere al 97,5% della popolazione un valore di 20 mg/ml di calcitriolo D nel sangue. In realtà tali calcoli si sono rivelati errati, da studi più recenti sembra che questa dose sia circa un decimo di quella necessaria.
Le Linee Guida elaborate dalla Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS), affermano che in presenza di deficit severo di Vitamina D, vanno somministrate dosi cumulative di vitamina D variabili tra 300.000 e 1.000.000 di UI, nell’arco di 1-4 settimane.
La carenza di vitamina D sembra interessare circa la metà dei giovani italiani nei mesi invernali ed aumenta con l’avanzare dell’età, sino ad interessare la quasi totalità della popolazione anziana italiana che non assume supplementi di vitamina D.
Una bassa concentrazione di vitamina D nel sangue si manifesta inizialmente con una diminuzione dei livelli di calcio nel sangue e incide in modo negativo sulla calcificazione delle ossa, con effetti che vanno dal rachitismo per i bambini alle deformazioni ossee di varia natura. Inoltre la mancanza di Vit D rende i denti (scopri i prodotti per denti e gengive) più deboli e soggetti alle carie.
Come aumentare la presenza della Vitamina D nel nostro organismo
La vitamina D può essere introdotta attraverso alcuni alimenti, ma sempre in forma inattiva. Le principali fonti alimentari sono i pesci grassi come aringhe e salmone, olio di fegato di merluzzo (scopri l’integratore alimentare olio di fegato di merluzzo) , uova, carni rosse e verdure a foglia verde.
Occorre comunque l’attivazione dei precursori, così introdotti, da parte dell’irradiazione solare, quindi l’esposizione solare è altamente raccomandata per incrementare la formazione del calcitriolo. A questo proposito si consiglia di non utilizzare, o comunque non esclusivamente, creme solari altamente protettive.
Quando l’introduzione non sia adeguata, o comunque ci si trovi in condizioni di richiesta aumentata, come durante la gravidanza (scopri gli integratori alimentari da assumere durante la gravidanza), nella postmenopausa (scopri gli integratori per la menopausa) e nella fase neonatale, si raccomanda la somministrazione di integratori di Vitamina D .
La concentrazione ideale di Vitamina D nel sangue è di 30 – 60 ng/ml, una concentrazione insufficiente è di 10 – 30 ng/ml, mentre si ha carenza quando la concentrazione è <10 ng/ml.