Fisiologica o patologica? La caduta dei capelli in breve
La caduta dei capelli è un fenomeno che segue la normale fisiologia del capello stesso e fa regolarmente parte dell’ultima fase del ciclo di vita dei capelli, detta Telogen. Crescita, caduta e ricrescita dunque determinano una sequenza necessaria che si ripete più volte durante la vita di un soggetto.
Per capire se e come ci fosse necessità di intervenire, prima di individuare un percorso di trattamento bisogna intanto:
- valutare se la caduta è anomala: in questo caso significa che si è appurato che il rapporto fra capelli in fase di crescita e quelli in fase di involuzione o prossimi alla caduta propende verso questi ultimi. In tal caso i capelli che cadono non vengano adeguatamente rimpiazzati da capelli sani
- considerare se si tratti di un fenomeno temporaneo, legato a fattori transitori (alimentari, ambientali, emotivi ecc.) o se si tratti di una caduta diffusa e duratura causata da fattori esogeni, genetici o ormonali.
- esaminare le cause della caduta dei capelli: possono essere molteplici.
- valutare se sia il caso di affidarsi a un’analisi dettagliata come il Test DNA Hair Gentic: gli esperti in analisi tricologiche identificheranno quindi eventuali anomalie della cute, come forfora o seborrea, e se queste stiano intaccando la salute dei capelli.
Molteplici e diverse sono le modalità con cui può manifestarsi la caduta dei capelli, ciò accade in base alle peculiarità del soggetto e di altri elementi come problemi del bulbo pilifero o del cuoio capelluto.
La problematica riguardante i capelli più diffusa è la calvizie o alopecia androgenetica. Interessa il 40% delle donne e il 70% degli uomini.
Nell’uomo soprattutto, non è raro che la calvizie si presenti in giovane età, ma è possibile intervenire per rallentarla o fermarla, considerando che per l’uomo spesso la perdita dei capelli ha un colpo grosso sull’autostima. Fondamentali sulla riuscita dell’arresto della perdita dei capelli sono i tempi con cui si interviene.
Il consiglio è affidarsi a esperti, professionisti capaci di individuare i precisi fattori che hanno causato la perdita dei capelli. È quindi sconsigliabile il fai da te.
La caduta dei capelli nell’uomo e nella donna
L’alopecia androgenetica è la prima causa di calvizie.
Già da nome è intuibile che due possono essere i fattori scatenanti concomitanti della calvizie:
- ormoni androgeni: l’alopecia androgenetica può comparire solo dal momento in cui si presentano nell’organismo gli ormoni maschili, quindi solo a partire dalla pubertà: i livelli ormonali che predispongono la caduta dei capelli sono quelli che intervengono nell’uomo adulto. La calvizie maschile non è causata da un eccesso di ormoni maschili, ma semplicemente da una diversa sensibilità del follicolo a tali ormoni.
Seppur in concentrazioni minori, anche la donna produce ormone androgeni ed è questo il motivo per cui, con minor frequenza, anche nella donna si può manifestare la caduta dei capelli. - predisposizione genetica: il fattore ereditario è la causa che provoca la maggior parte dei casi di caduta di capelli negli uomini. Studi recenti hanno individuato come il gene AR abbia un ruolo importante nell’alopecia androgenetica: le sue mutazioni provocano un incremento dell’attività dei recettori dell’ormone androgeno all’interno dei follicoli.
Se all’alopecia androgenetica ci si sommano altre componenti come stress, fumo, variazioni di peso (diete dimagranti, disturbi alimentari) malattie, farmaci, interventi chirurgici, raggi ultravioletti allora la caduta di capelli si manifesterà in modo più veemente. Nelle donne anche eventi come la pubertà, la gravidanza e la menopausa risultano poter essere fattori altamente destabilizzanti che possono contribuire a rendere palese la propensione all’alopecia androgenetica.
Un’alopecia maschile leggera interesserà solamente l’arretramento della linea frontale, fino a quella più estesa in ampie zone del cuoio capelluto. Non tutti i bulbi piliferi sono soggetti all’alopecia androgenetica e le aree suscettibili nell’uomo sono in genere la zona frontale, quella superiore del capo e il vertice della testa, quasi mai nella porzione parietale né occipitale.
Nelle donne invece solitamente viene coinvolta tutta la parte superiore del cuoio capelluto e ha un avanzamento molto più lento rispetto all’alopecia nell’uomo.
In media colpisce a circa 35 anni negli uomini, tra i 30 e i 40 nelle donne.
Manifestandosi prima, le conseguenze saranno di norma più velocemente percepibili e si parlerà di alopecia a evoluzione rapida.
Esiste poi l’alopecia da invecchiamento che ha inizio dopo i 50 anni e investe in modo omogeneo tutta la capigliatura, senza portare però ad avere zone del tutto prive di capelli.
Calvizie: abbiamo imparato che …
La calvizie non è il risultato dei troppi capelli che cadono, ma del fatto che molti di essi vengono sostituti da capelli meno forti: i capelli sostitutivi nascono sempre più corti, sottili e depigmentati, fino a che il follicolo terminerà del tutto la sua attività e non produrrà più capelli.
Di fronte ai primi dubbi sull’assottigliamento dei capelli o sulla predisposizione genetica o meno è bene rivolgersi agli specialisti così da delineare quanto prima l’eventuale piano di intervento.
Coadiuvanti ai trattamenti indicati dal Medico o dal Tricologo possono essere le fiale anticaduta, gli shampoo rinforzanti, energizzanti e/o volumizzanti e gli integratori per la salute dei capelli. Esistono poi prodotti utilizzabili sia da donne che da uomini, prodotti totalmente dedicati all’uomo e altri riservati alle donne in menopausa.