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Come si forma la ritenzione idrica?

La ritenzione idrica è una condizione che viene caratterizzata dall’accumulo eccessivo di liquidi all’interno dei tessuti corporei. Il fenomeno può essere causato da una pluralità di fattori, alcuni contingenti o altri congeniti, che possono rendere gli inestetismi conseguenti più o meno evidenti o duraturi nel tempo.

 

Dallo squilibrio idrico, ad un’alimentazione ricca di sale ad infiammazioni o condizioni mediche, scopriamo insieme come si forma la ritenzione idrica.

1. Squilibrio Idrico

Il bilancio idrico corporeo è regolato da un complesso sistema che coinvolge reni, sistema endocrino, e meccanismi osmotici. I reni giocano un ruolo cruciale nella regolazione dei fluidi corporei attraverso il filtraggio del sangue, il riassorbimento, e l’escrezione di acqua ed elettroliti. Gli ormoni, come l’aldosterone e l’ormone antidiuretico (ADH), modulano la quantità di acqua trattenuta o rilasciata dai reni.

Gli elettroliti come sodio, potassio e cloruro sono essenziali per mantenere l’equilibrio idrico. Il sodio, in particolare, è un regolatore chiave del volume del liquido extracellulare. Un aumento della concentrazione di sodio, spesso dovuto a una dieta ricca di sale, può indurre ritenzione di acqua per diluire l’eccesso di sodio, manifestandosi come edema.

L’ipokaliemia (bassi livelli di potassio) può anche compromettere la capacità dei reni di concentrare l’urina, portando a ritenzione di liquidi.

Lo squilibrio idrico può essere favorito da condizioni patologiche – come l’insufficienza cardiaca, malattie renali o cirrosi epatica – ma anche da alcune cattive abitudini come:

  • sedentarietà, la mancanza di attività fisica può ridurre il ritorno venoso e favorire l’accumulo di liquidi nelle estremità inferiori;
  • cambiamenti ormonali, le fluttuazioni nei livelli di estrogeni e progesterone, comuni durante il ciclo mestruale, possono influenzare la ritenzione di liquidi;
  • farmaci, come i corticosteroidi e gli antiipertensivi, possono interferire con l’equilibrio idrico ed elettrolitico.

Durante la gravidanza, è comune che le donne sperimentino ritenzione idrica, che può manifestarsi con gonfiore alle estremità, particolarmente ai piedi e alle caviglie: questo fenomeno è principalmente dovuto a cambiamenti fisiologici e ormonali che influenzano il bilancio idrico del corpo.

L’aumento del volume sanguigno necessario per sostenere la crescita del feto e la maggiore produzione di ormoni, come il progesterone, possono portare a una maggiore permeabilità capillare e a una diminuzione del ritorno venoso. Inoltre, la pressione esercitata dall’utero in crescita sulle vene pelviche può ridurre il flusso di sangue dalle gambe al cuore, contribuendo ulteriormente alla ritenzione di liquidi. Sebbene generalmente fisiologica, è importante monitorare attentamente questa condizione per distinguere la ritenzione idrica normale da segni di possibili complicanze come la preeclampsia.

2. Eccessiva assunzione di sale

Quando ci si chiede come si forma la ritenzione idrica è opportuno considerare come un’eccessiva assunzione di sale possa giocare un ruolo fondamentale. Il cloruro di sodio è infatti strettamente collegato al bilancio idrico e osmotico del corpo e, quando assunto in quantità significative, aumenta la concentrazione nel sangue: a questo punto il nostro corpo, per mantenere l’equilibrio elettrolitico, trattiene una quantità di liquidi per diluire l’eccesso di sodio, portando alla ritenzione idrica. Ecco perché il sale può essere tra le cause della ritenzione idrica.

Le linee guida nutrizionali raccomandano di limitare l’assunzione di sale a non più di 5-6 grammi al giorno (circa un cucchiaino da tè) per gli adulti. Questa quantità include il sale aggiunto durante la preparazione dei cibi e quello già presente negli alimenti trasformati.

Ridurre l’assunzione di sale può aiutare a prevenire la ritenzione idrica, mantenere la pressione sanguigna entro livelli normali e assicurare un maggiore benessere nella persona, oltre a limitare le conseguenze antiestetiche che questo inestetismo comporta.

Per poter contrastare la ritenzione idrica causata esclusivamente dall’eccessiva assunzione di sale è possibile non solo modulare la dieta in questo senso, ma assumere degli integratori drenanti che favoriscono l’eliminazione di liquidi in eccesso.

3. Infiammazioni e condizioni mediche

La ritenzione idrica può essere causata da varie infiammazioni e condizioni mediche che alterano il normale equilibrio dei fluidi corporei. Tra queste ci sono:

  • problemi cardiaci, soprattutto quando il cuore non è in grado di pompare il sangue in modo efficace, causando un aumento della pressione nei vasi sanguigni e portando all’accumulo di liquidi nei tessuti, specialmente nelle gambe e nei polmoni;
  • patologie renali, come l’insufficienza renale cronica, compromettono la capacità dei reni di filtrare ed eliminare i liquidi e i rifiuti dal corpo. Quando i reni non funzionano correttamente, i fluidi e i sali in eccesso rimangono nel corpo, causando ritenzione idrica e gonfiore;
  • sindrome nefrosica, un disturbo renale caratterizzato da un’elevata perdita di proteine nelle urine. La perdita di proteine, in particolare di albumina, diminuisce la pressione osmotica colloidale del sangue, permettendo ai fluidi di accumularsi nei tessuti e causando edema generalizzato.

Le infiammazioni localizzate, come quelle causate da infezioni, traumi o allergie, possono provocare ritenzione idrica nell’area colpita. L’infiammazione aumenta la permeabilità dei capillari, permettendo ai liquidi di fuoriuscire nei tessuti circostanti: questo tipo di edema è generalmente limitato alla zona interessata dall’infiammazione. Tra le principali infiammazioni che possono portare la ritenzione idrica ci sono:

  • insufficienza venosa cronica, una condizione in cui le vene delle gambe non riescono a riportare efficacemente il sangue al cuore. Questo porta a un aumento della pressione nei capillari delle gambe, causando fuoriuscita di liquidi nei tessuti e conseguente edema;
  • linfedema, causato da un danno o un’ostruzione del sistema linfatico, che compromette il drenaggio dei fluidi linfatici dai tessuti. Questo accumulo di liquidi può causare un significativo gonfiore, solitamente nelle braccia o nelle gambe.

La ritenzione idrica può derivare da diverse infiammazioni e condizioni mediche che influenzano il normale equilibrio dei fluidi corporei: comprendere le cause sottostanti è essenziale per una diagnosi accurata e un trattamento efficace.

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