La dermatite è un’infiammazione degli strati superficiali della pelle causata da un’irritazione o reazione allergica a fattori esterni o interni. I sintomi con cui si manifesta sono di vario tipo, come arrossamenti, gonfiore, prurito, desquamazione, vescicole e crosticine.
Esistono diverse tipologie di dermatite e ciascuna di esse ha caratteristiche diverse che permettono di distinguerla dalle altre. È importante saperle riconoscere per comprendere le cause scatenanti e, soprattutto, individuare con il dermatologo la terapia più adeguata. Ecco una guida alle principali tipologie di dermatite per imparare a distinguerle.
Dermatite atopica
La dermatite atopica, anche nota come eczema atopico, è un’infiammazione cronico-recidiva della pelle. Spesso ha origini genetiche e colpisce principalmente i bambini: può manifestarsi fin dalla nascita con abbondante crosta lattea, ma può comparire improvvisamente durante i primi mesi o anni di vita. I casi di comparsa improvvisa possono colpire anche gli adulti.
La dermatite atopica si presenta con chiazze rosse, che possono essere ricoperte da vescicole, croste o escoriazioni, mentre la pelle della zona interessata risulta secca e pruriginosa. La sensazione di prurito tende a peggiorare durante la notte e può variare di intensità a seconda dei casi. L’infiammazione colpisce principalmente viso, collo, mani e piedi, ma può presentarsi anche sul torace e nelle pieghe interne di gomiti e ginocchia.
I sintomi della dermatite atopica hanno un notevole impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti, perché la sensazione di prurito costante impedisce il riposo durante la notte. È comune sperimentare rabbia, stress, frustrazione e disturbi del sonno, che possono condurre a stati d’ansia o depressione.
La dermatite atopica è causata da un disfunzionamento del sistema immunitario e i fattori scatenanti possono essere di varia natura. Tra le cause più comuni ci sono l’uso di prodotti irritanti e il contatto con allergeni come polvere, polline o lana. Le variazioni climatiche e i periodi di stress prolungato possono riesacerbare la malattia.
È possibile prevenire la comparsa di dermatite atopica seguendo alcune indicazioni:
- evitare gli indumenti in fibra sintetica, perché mantengono la pelle umida;
- esporsi al sole con moderazione e usare filtri solari specifici con protezione alta;
- tamponare la pelle delicatamente senza sfregarla;
- evitare lavaggi lunghi o troppo frequenti e l’utilizzo di detergenti aggressivi;
- utilizzare con costanza creme idratanti lenitive e bagnoschiuma delicati.
Per mitigare i sintomi della dermatite atopica, è possibile assumere antistaminici per via orale, che riducono la sensazione di prurito. In caso di sovrainfezione batterica delle lesioni, il medico potrebbe prescrivere una terapia antibiotica, mentre, nelle forme più severe, è necessario assumere steroidi sistemici o altri immunosoppressori.
Dermatite seborroica
La dermatite seborroica è un’infiammazione cronica della cute che colpisce zone della pelle ricche di ghiandole sebacee, come cuoio capelluto, viso, orecchie e tronco. Si manifesta con la comparsa di chiazze rosse e squamose che possono causare prurito.
Nelle forme più lievi, la dermatite seborroica provoca la comparsa di forfora, squame che non aderiscono al cuoio capelluto. In forma più severa l’infiammazione può manifestarsi con macchie rosse eritematose ricoperte da squame untuose di colore giallognolo.
In genere, la dermatite seborroica colpisce maggiormente gli uomini rispetto alle donne, compare intorno ai 30-40 anni e tende a cronicizzarsi, tranne nelle forme neonatali e infantili.
I sintomi principali della dermatite seborroica sono:
- comparsa di squame dal colore bianco-giallastro che si distaccano dalla cute, comunemente chiamate forfora se si trovano sul cuoio capelluto;
- prurito;
- irritazione della pelle;
- secchezza intensa della cute.
Le cause della dermatite seborroica non sono ancora completamente note, anche se si pensa sia legata a un’eccessiva produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee. I sintomi sembrano anche essere legati a un’eccessiva proliferazione di Malassezia furfur, un lievito che si trova comunemente sulla cute umana.
L’infiammazione, in genere, è legata a una predisposizione geneticae può riacutizzarsi a causa di stress psicofisico e squilibri ormonali, soprattutto durante il cambio di stagione.
Per curare la dermatite seborroica, è utile utilizzare creme e shampoo specifici a base di acido salicilico e solfuro di selenio: il trattamento deve essere effettuato frequentemente quando i sintomi sono più gravi. Nei periodi di remissione, è meglio utilizzare shampoo delicati formulati per lavaggi frequenti. Nei casi più gravi, il medico potrebbe prescrivere un trattamento topico a base cortisonica.
Non è possibile prevenire la comparsa della dermatite seborroica, ma in genere si consiglia di evitare lavaggi troppo frequenti e l’uso di detergenti aggressivi. È importante evitare di grattarsi e togliere le squame, perché si corre il rischio di provocare una nuova infiammazione.
Dermatite allergica
La dermatite allergica da contatto è un’infiammazione cutanea scatenata dal contatto diretto con allergeni. Si tratta di sostanze chimiche o naturali che scatenano una risposta immunologica dell’organismo.
La dermatite allergica da contatto ha una manifestazione improvvisa ed è accompagnata da sintomi come chiazze rosse, vescicole o bolle e comparsa di crosticine. Spesso l’eruzione cutanea provoca una sensazione di prurito.
La causa della dermatite allergica è il contatto ripetuto con allergeni chimici o ambientali. Tra le sostanze che provocano l’infiammazione ci sono:
- coloranti;
- resine;
- detersivi;
- olii ed essenze di piante o fiori;
- saponi detergenti;
- nichel;
- alcuni metalli.
La dermatite allergica da contatto può comparire in qualsiasi parte del corpo sia entrata a contatto con l’allergene. Può colpire, per esempio, il cuoio capelluto a causa di una tinta per capelli allergenica oppure i lobi delle orecchie che entrano a contatto con il nichel presente negli orecchini.
Per la diagnosi di una dermatite allergica da contatto, il medico può effettuare il patch test, un test allergologico che aiuta a individuare le sostanze che hanno scatenato la dermatite. Il risultato viene poi confrontato con le informazioni cliniche del paziente e aiuta a valutare la relazione tra l’eruzione cutanea e il potenziale allergene.
Per curare la dermatite allergica da contatto, il primo passo è evitare qualsiasi ulteriore contatto con l’allergene che ha causato l’infiammazione. Per tenere sotto controllo l’eruzione cutanea, è utile applicare una crema cortisonica sotto indicazione del medico. È consigliabile anche lavare la pelle con detergenti delicati non profumati e utilizzare prodotti idratanti ed emollienti dopo il lavaggio.
Da non sottovalutare anche la possibilità di un’implicazione con altre allergie alimentari: in questo caso è importante porre attenzione a cosa mangiare per avere la pelle sana e ridurre il rischio di rush.
Il trattamento di questa problematica alla pelle richiede una specifica conoscenza delle forme in cui si può presentare, tra cui la dermatite seborroica e un approccio multidisciplinare al suo trattamento.