La celiachia è un problema assai diffuso e che può essere trattato in maniera efficace solo eliminando l’assunzione degli allergeni. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, i celiaci diagnosticati sono 233.147, il 34% sono uomini (78.248) e il 66% donne (154.899).
Data la portata di questo fenomeno è stato concesso dal Governo, a partire dal 2017, di recuperare una parte della spesa sostenuta per acquistare gli alimenti speciali attraverso la dichiarazione dei redditi. Ma quali alimenti per celiaci sono detraibili e in quale misura? Vediamolo insieme.
Elenco alimenti
Gli alimenti senza glutine che possono essere erogati gratuitamente alle persone celiache sono quelli che vengono definiti come “specificatamente formulati per celiaci” oppure “ “specificamente formulati per persone intolleranti al glutine”. Si tratta di alimenti di base, che sono principalmente fonte di carboidrati, a base di cereali senza glutine.
Le categorie degli alimenti senza glutine erogabili includono:
- pane e affini;
- pasta e affini;
- pizza e affini;
- piatti pronti a base di pasta;
- preparati e basi pronte per dolci, pane, pasta, pizza e affini;
- prodotti da forno e altri prodotti dolciari;
- cereali per la prima colazione.
Il punto di partenza è l’elenco dei prodotti presenti nel Registro Nazionale degli Alimenti Particolari all’interno del quale gli alimenti per celiaci sono considerati come delle vere e proprie spese mediche.
In particolare, la sezione A1 è dedicata agli alimenti per fini medici speciali, dei quali vengono specificati non solo la tipologia di prodotto ma anche il produttore (indicato nella colonna “impresa”) e il codice. Non sono oggetto di detrazione tutti gli alimenti contenuti nella sezione A2, sebbene anche i celiaci soffrano di problemi digestivi significativi.
Gli alimenti per fini medici speciali sono “prodotti volti al trattamento dietetico di soggetti affetti da turbe, malattie o condizioni mediche che determinano una vulnerabilità nutrizionale” secondo quanto affermato dal Ministero della Salute. Si tratta quindi di cibi dedicati a soddisfare il fabbisogno nutritivo di chi ha l’impossibilità o la forte limitazione a farlo attraverso altri cibi.
Gli alimenti per fini medici specifici si dividono in tre categorie di prodotti con una formulazione:
- standard di nutrienti;
- con nutrienti adattata ad una specifica malattia o uno stato patologico;
- standard o adattata ad una specifica malattia, disturbo o stato patologico, che non rappresentano l’unica fonte alimentare giornaliera.
Quanto posso scaricare?
Il tetto di spesa per l’acquisto dei prodotti senza glutine prevede un limite massimo annuo ed uno mensile, suddiviso in base alla fascia d’età e al sesso della persona celiaca:
Fascia d’età | Limite mensile maschi (€) | Limite maschile femmine (€) |
6 mesi – 5 anni | 56 | 56 |
6 – 9 anni | 70 | 70 |
10 – 13 anni | 100 | 90 |
14 – 17 anni | 124 | 99 |
18 – 59 anni | 110 | 90 |
dai 60 anni | 89 | 75 |
Il limite massimo è pari a 1.500€/anno a persona. Nel caso in cui, all’interno di uno stesso nucleo familiare siano presenti differenti soggetti celiaci, allora gli importi sono cumulabili.
Per poter godere di questa agevolazione è necessario:
- presentare la domanda presso la ASL di residenza;
- accompagnare la domanda con una certificazione medica che attesti la diagnosi di celiachia;
- documento di identità del richiedente e, se minore, di un genitore.
A questo punto, la ASL accetta o meno la richiesta e, in caso di esito positivo, rilascia il codice celiachia, ossia un codice numerico abbinato alla tessera sanitaria del richiedente e che permette di usufruire dei buoni spesa elettronici mensili.
La persona celiaca non deve fare altro che presentare alla fine della spesa la tessera sanitaria in corso di validità e il codice celiachia, comunicando che si ha intenzione di usufruire del budget per il pagamento dei prodotti celiaci.
Si ricorda che il sistema è in grado di distinguere i prodotti rimborsabili da quelli che non lo sono. I buoni per l’acquisto di alimenti possono essere spesi nelle farmacie, nei negozi specializzati e, in diverse regioni, anche nei supermercati convenzionati. I prodotti acquistabili attraverso questo sistema sono pubblicati in un’apposita lista: il Registro Nazionale degli Alimenti senza glutine (RNA).
Quando posso detrarli?
I soggetti celiaci possono utilizzare i buoni in qualsiasi momento, a condizione che vengano utilizzati per prodotti consentiti e nei limiti degli importi previsti dalla Legge. Non si può quindi parlare di una vera e propria detrazione dalla Dichiarazione dei redditi, a meno che non si tratti di acquisti effettuati negli anni 2017 e 2018. In quel caso, era necessario presentare la certificazione della spesa attraverso scontrino, ricevuta fiscale o fattura e si aveva la possibilità di detrarre il 19% dell’importo speso.
Successivamente, sono stati introdotti i buoni spesa che permettono di godere immediatamente di un beneficio economico alla persona che deve acquistare i prodotti senza glutine. È opportuno tenere presente i requisiti da soddisfare per poterli richiedere:
- certificazione medica di celiachia, inclusa la variante delle dermatite erpetiforme;
- avere una tessera sanitaria in corso di validità;
- acquistare prodotti che sono contenuti nel Registro Nazionale degli Alimenti Particolari, nella sezione A1.