Gli integratori possono essere un prezioso alleato per assumere tutti i nutrienti necessari per mantenere il proprio corpo in equilibrio e conservare o ritrovare uno stato di benessere.
Ma quando e come assumere gli integratori per poterne massimizzare i benefici? Scopri di più.
Quando assumere gli integratori: prima o dopo i pasti
L’assunzione di integratori alimentari è una pratica sempre più diffusa e ha l’obiettivo di sopperire a carenze nutrizionali o potenziare specifiche funzioni fisiologiche. Tuttavia, la domanda su quando sia il momento migliore per assumere questi integratori (se prima o dopo i pasti) è cruciale, poiché il timing può influenzare l’efficacia e l’assorbimento dei principi attivi contenuti.
L’assunzione di integratori a stomaco vuoto, quindi prima dei pasti, è indicata in particolari circostanze. Ad esempio, gli integratori a base di ferro sono spesso consigliati al mattino, prima della colazione. Il motivo risiede nel fatto che il ferro, soprattutto nella sua forma non-eme, viene assorbito meglio in un ambiente acido e in assenza di altri nutrienti che potrebbero competere per l’assorbimento, come il calcio o i fitati presenti in molti cibi. Tuttavia, è importante sottolineare che il ferro può causare irritazioni gastrointestinali, motivo per cui alcuni pazienti possono essere indirizzati a prenderlo durante i pasti, per ridurre il rischio di effetti collaterali.
Un altro esempio di integratori da assumere a stomaco vuoto sono quelli contenenti aminoacidi ramificati (BCAA): vengono spesso utilizzati dagli atleti prima dell’attività fisica per fornire una fonte immediata di energia e favorire la sintesi proteica durante l’allenamento.
Per molti integratori, invece, è consigliabile l’assunzione durante o dopo i pasti: è un approccio particolarmente indicato per i prodotti liposolubili, come le vitamine A, D, E e K, poiché la presenza di grassi nel cibo facilita il loro assorbimento. Ad esempio, la vitamina D, fondamentale per la salute ossea e il sistema immunitario, viene meglio assorbita se assunta con un pasto che contenga una fonte di grassi.
Anche gli integratori multivitaminici e minerali vengono generalmente consigliati durante i pasti. Questo non solo migliora l’assorbimento, ma riduce anche il rischio di disturbi gastrointestinali che potrebbero insorgere se assunti a stomaco vuoto. Alcuni minerali, come il magnesio, possono avere un effetto lassativo se assunti senza cibo; pertanto, la somministrazione durante i pasti può aiutare a minimizzare questi effetti.
Gli integratori probiotici sono un altro caso particolare: anche se non c’è una regola fissa, alcuni studi suggeriscono che assumerli con un pasto, soprattutto contenente grassi, possa migliorare la sopravvivenza dei ceppi batterici durante il transito attraverso lo stomaco. Tuttavia, la specificità del ceppo probiotico e la formulazione dell’integratore possono influenzare questa raccomandazione.
Il momento ottimale per assumere gli integratori dipende dal tipo di integratore, dalla sua formulazione e dallo scopo per cui viene assunto: è fondamentale considerare non solo l’assorbimento del principio attivo, ma anche la tollerabilità individuale e la presenza di eventuali interazioni con altri alimenti o farmaci.
In generale, per gli integratori che richiedono un’assimilazione rapida o che potrebbero interagire con altri nutrienti, l’assunzione a stomaco vuoto potrebbe essere preferibile. D’altra parte, per quelli che necessitano di essere assorbiti insieme ai grassi o che potrebbero causare irritazioni gastrointestinali, è consigliabile l’assunzione durante o dopo i pasti.
Come favorire l’assimilazione delle molecole
L’assimilazione delle molecole nutrienti è un processo complesso e fondamentale per il mantenimento della salute umana: questo processo implica l’assorbimento di nutrienti dal cibo ingerito attraverso il sistema gastrointestinale e la loro successiva distribuzione alle cellule dell’organismo. Ottimizzare l’assimilazione dei nutrienti è cruciale per garantire che il corpo riceva le sostanze necessarie per il corretto funzionamento di tutti i processi fisiologici.
Diversi fattori possono influenzare l’efficacia dell’assimilazione dei nutrienti, tra cui la composizione del pasto, la salute dell’apparato digerente, l’età, il livello di attività fisica e lo stato nutrizionale generale dell’individuo sono particolarmente rilevanti. Ad esempio, un pasto ricco di grassi può rallentare lo svuotamento gastrico, influenzando negativamente l’assorbimento di alcuni nutrienti, mentre un pasto bilanciato può migliorare l’assimilazione delle vitamine e dei minerali.
Le vitamine e i minerali sono nutrienti essenziali che il corpo non può produrre autonomamente e devono quindi essere assunti attraverso l’alimentazione. Tuttavia, la loro assimilazione può essere influenzata da vari fattori, come la forma chimica del nutriente, la presenza di inibitori o promotori di assorbimento, e lo stato di salute dell’intestino.
Ad esempio, la vitamina C è nota per migliorare l’assorbimento del ferro non-eme, che si trova principalmente in fonti vegetali. Consumare alimenti ricchi di ferro insieme a una fonte di vitamina C, come agrumi, può aumentare significativamente la quantità di ferro assimilata. Al contrario, alcuni composti presenti nei cereali integrali, come i fitati, possono legarsi ai minerali e ridurre la loro biodisponibilità.
Per le vitamine liposolubili (A, D, E, K), l’assunzione durante un pasto contenente grassi è cruciale. Questi nutrienti richiedono la presenza di lipidi per essere efficacemente assorbiti dall’intestino. Ad esempio, consumare verdure a foglia verde con un condimento a base di olio può migliorare l’assimilazione di vitamina K.
La salute dell’intestino è un altro aspetto cruciale per l’assimilazione dei nutrienti. Un microbiota intestinale equilibrato può migliorare la digestione e l’assorbimento di vari nutrienti. I probiotici e i prebiotici sono strumenti utili per mantenere un microbiota sano, favorendo così un’efficiente assimilazione dei nutrienti. I probiotici sono microrganismi vivi che possono apportare benefici alla salute intestinale, mentre i prebiotici sono fibre che nutrono i batteri benefici dell’intestino.
Un buon esempio è l’assunzione di integratori probiotici insieme a cibi ricchi di fibre prebiotiche, come frutta, verdura e legumi. Questo può migliorare la composizione del microbiota e, di conseguenza, l’assimilazione dei nutrienti.
È importante considerare anche le possibili interazioni tra nutrienti e farmaci: alcuni possono interferire con l’assorbimento di nutrienti specifici. Ad esempio, gli inibitori di pompa protonica, utilizzati per trattare il reflusso gastroesofageo, possono ridurre l’assorbimento di vitamina B12 e magnesio. In questi casi, potrebbe essere necessario monitorare i livelli di nutrienti e valutare l’integrazione sotto la guida di un medico.
Infine, lo stile di vita gioca un ruolo significativo. Un’alimentazione varia ed equilibrata, ricca di alimenti freschi e minimamente processati, è la base per una buona assimilazione dei nutrienti. Inoltre, la regolare attività fisica può migliorare la funzione digestiva e il flusso sanguigno intestinale, facilitando così l’assorbimento delle molecole nutrienti.